03 dicembre 2006

Ce fuarte la musiche furlane!




Joibe e vinars al Palamostre a Udin

7 commenti:

Christian Romanini ha detto...

dal MV
DOMENICA, 03 DICEMBRE 2006

Pagina 13 - Cultura e spettacoli

Sul palco le migliori produzioni del 2006. Segnalazioni per i progetti discografici dedicati a Timau e a Bruno Lauzi

Il Friuli giovane canta a “Musiche”

Udcien: giovedì e venerdì al palamostre la sesta edizione della rassegna




Musiche, pe gnove musiche furlane, la rassegna, voluta e organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Udine, che segnala e premia le migliori produzioni discografiche friulane dell’anno (segnalate dall’osservatorio dei giornalisti) si annuncia con un bagaglio di produzioni qualitativamente molto migliore di quello targato 2005. Ad esso aggiungiamo l’auspicio (della giuria, ma anche di tutti i consumatori di musica) che questa pur bella sesta edizione sia inferiore alle produzioni 2007, nel segno di una costante crescita della creatività artistica legata all’espressione in marilenghe. Ovviamente starà al pubblico giudicare e condividere o meno queste sensazioni. L’occasione è alle porte, visto che giovedì e venerdì prossimi il palamostre di Udine farà da teatro alla rassegna, come sempre abbinata al Premi Friûl di Radio Onde furlane, che porta sullo stesso palco i selezionati per Musiche furlane fuarte. Due manifestazioni in una, come uno solo è lo scopo: dare visibilità e credibilità alle forze fresche e ai giovani talenti friulani.
Tornando a Musiche, si comincia giovedì, alle 21 (ingresso libero) con i Madrac, progetto collettivo orchestrato dal musicista e produttore Fulvio Romanin, che presentano Real, il loro secondo cd. L’impasto dei suoni elettronici prodotti da questa formazione funge da contenitore per le più diverse influenze musicali, dalla techno all’hip hop, dall’hard rock al pop: una grande capacità di tenere insieme le redini della sperimentazione, senza cadere mai nell’eccessivo o nel ridondante.
Dopo la band salirà sul palco Priska, che presenterà la sua opera prima: La fureur de papavoine. Autrice dei suoi brani, che interpreta vocalmente in tre distinte lingue (francese, friulano e italiano), ha scelto per il suo album d’esordio dodici brani dall’arrangiamento essenziale, pochi fronzoli, significativi e misurati gli interventi di flauto, volino e tastiere. Il continuo rincorrersi di suoni e parole ricorda le trame di un ricamo che ci lascia intravedere un mondo interiore ricco e malinconico. Un lavoro vero, sincero, cui ha dato un importante contributo Lino Straulino, autore dei testi e di vari apporti strumentali nella registrazione. Chiuderà la serata Dek ill Ceesa, il giovane fenomeno di Dilignidis che rappresenta la nuova generazione hip hop in marilenghe, già vincitore della passata edizione del Premi Friûl. Appassionato di black music e funky, ha trasferito queste passioni musicali nel suo album Rap par cjargnel. A fare da sfondo alle avventure cantate da Dek non è la periferia urbana industrializzata delle grandi città ma la Carnia. Il risultato è un disco che trasuda tutta la rabbia e la sfrontatezza che il genere musicale impone ed è ancor più marcata dalla scelta di utilizzare la madrelingua come codice sonoro dei suoi pensieri.
Ad aprire la serata di venerdì sarà Vittorio Vella, tastierista e compositore geniale ed eclettico che, dopo numerose collaborazioni, ha pubblicato quest’anno il suo primo disco solista, dal titolo Sogni disordinati. Un lavoro che celebra una sensibilità creativa quanto mai originale e coraggiosa. Difficilmente catalogabile, visto che racchiudere brani strumentali, sonorità ambient, ritmiche dance e musica contemporanea. Il tutto in prospettiva babelica in cui utilizza il friulano, il catalano, il siciliano, l’inglese e l’italiano, frutto di una positiva ricerca della vibrazione profonda che ogni lingua innerva e, di conseguenza, la musica ulteriore che ne fa scaturire.
A seguire, l’atteso ritorno dei Bakan, che presentano, cinque anni dopo il fortunato Aradio, il loro secondo cd: A eletric. Pubblicato come il precedente in maniera orgogliosamente indipendente, il progetto porta a maturazione uno stile schietto e di grande impatto sul palco. Sono 14 brani che raccontano piccole storie, frammenti di vita, brevi emozioni che non hanno pretese di insegnare, che non celano né morale né retorica. Vogliono soltanto esprimere sensazioni, essere fotografia di momenti vissuti. Coerente con questo spirito è la scelta del friulano, la madrelingua, con la quale sono cresciuti e con la quale cantano le loro storie, i loro pensieri. La lingua del loro quotidiano, attraverso la quale vivono la realtà.
A chiudere la serata conclusiva di Musiche 2006 sarà la Fabian Riz Orquestra. Poesia feroce e senza peli sulla lingua per un personaggio che ha sempre badato poco alla forma e molto alla sostanza, Traviarsâ è il suo nuovo cd e contiene le sue ballate vere e crude. È accompagnato dagli amici che condividono il suo spirito zingaresco, dagli Arbe Garbe ai Pantan, a Lussia di Uanis, che gli hanno cucito il disco addosso, costruendolo con degli incredibili arrangiamenti.

Christian Romanini ha detto...

e inmò...
Un doppio spettacolo

“Premi Friûl”: il grande impegno di Onde furlane




Se è vero che una delle espressioni più innovative della cultura friulana di oggi è rappresentata dalla musica, una parte del merito di questa vivacità va sicuramente data al Premi Friûl di Radio Onde Furlane.
L’iniziativa, nata nel 1982, ha cercato di stimolare produzioni creative in lingua friulana in molti settori: musica, grafica, fumetto, radiodrammi, letteratura ed altro ancora. Da più di vent’anni il Premi Friûl è un esempio di come utilizzare la propria lingua senza per forza apparire tradizionalisti e legati alla mitizzazione di un passato contadino. Lo spirito alla base della manifestazione non è certamente quello di rinnegare il passato, bensì di pensarlo in divenire e all’interno di un processo di cambiamento, privilegiando così la lingua e i linguaggi artistici del giorno d’oggi. È grazie a quest’idea di fondo che negli anni il Premi Friûl è riuscito a lanciare il pop coinvolgente e raffinato dei Mitili Flk, la poesia acustica di Lino Straulino, il punk-folk degli Arbe Garbe e l’hip hop dei Dlh Posse assieme a tanti altri protagonisti del panorama musicale friulano attuale.
Quest’anno i gruppi che hanno risposto al bando di concorso sono 17, un record storico. La giuria ha selezionato i 6 che accedono alla seconda fase, dove presenteranno la propria musica in concerto. Chi si aggiudicherà il Premi Friûl avrà la possibilità di incidere un cd per la collana Musiche furlane fuarte.
Già da qualche anno, poi, il Premi Friûl, è inserito nella cornice di Musiche. Così giovedì saliranno sul palco del palamostre Cuinon, T.N.F. e Kraski Ovcarji, venerdì Matteo Pittoni, Eletrike Skeletrike Poetiche e Motocroz.
I Cuinon sono un gruppo gemonese, nato nel maggio del 1999, inizialmente ispiratosi al Povolâr Ensemble e al Canzonîr di Dael. Il loro stile varia fra contaminazioni folk, rock, jazz, tenute assieme da un’evidente matrice cantautorale.
I T.N.F. (Teatri nazionâl furlan) nascono come gruppo teatrale deciso ad utilizzare la lingua friulana per alcuni spettacoli incentrati sulla condizione esistenziale della propria generazione. Il progetto si è ultimamente rinnovato, mantenedo la sua anima teatrale integrata ad una musicalità decisamente rock. Lo spettacolo che propongono è una sorta di teatro musicale imperniato sui monologhi di Emilio Bertossi, che si aprono di volta in volta verso una più classica forma canzone.
Da quest’anno il Premi Friûl riapre alle altre minoranze linguistiche regionali. Ospiti più che graditi del concorso sono infatti i carsolini Kraški Ovcarji, fautori di un folk-rock con influenze balcaniche e cantato soprattutto in sloveno.
Venerdì aprirà Matteo Pittoni, studente appassionato di tradizioni musicali popolari con all’attivo diverse composizioni destinate al teatro. Negli ultimi mesi del 2006 la passione per la poesia viscerale di Massimo Govetto lo ha portato a musicare alcuni suoi versi in lingua friulana.
Eletrike Skeletriche Poetiche è un progetto di ricerca che si situa più vicino alla forma della performance artistica che ad un concerto canonico. Il gruppo si appoggia alla poesia, alla voce e alla prorompente teatralità di Lussia di Uanis, accompagnata da Federico Pelliccione (campionatore e percussioni) e da Livio Rossi (chitarra e tromba).
I Motocroz sono un gruppo della Bassa friulana nato dalle ceneri di un’esperienza heavy metal. Dal 2004 decidono di utilizzare il friulano, virando verso un rock’n’roll più schietto e contadino ed affiancando la fisarmonica alle chitarre elettriche. (l.v.)

thermonuke ha detto...

Lete sul furlanist:
17 concorinç, 6 premias.


Se je cussi e jesimpri une cuistion di aritmetiche...

Christian Romanini ha detto...

il centri pai anzians al è public.
il centri pai anzians al ricêf tantis donazions di bande di privâts.
pe zornade de solidarietât pal solit al è un comitât di dutis lis associazions che a decidin a cui regalâ i bêçs e o pensi che ancje chest an a vedin fat come simpri e decidût insiemit: mieç al centri pai anzians mieç al centri dal nostro domani a pêrs.
su la beneficenze ognidun al fâs come che al crôt miôr e duncje jo no fâs nissun coment e come aministradôr o ringrazii chei che si dan di fâ par judâ sedi il centri anzians sedi une associazion che e opare sul teritori di maian e no dome.

Christian Romanini ha detto...

thermo, torne a lei:
in 17 si son presentâts, 6 a an passade la preselezion e tra chescj 6 al vignarà fûr il vincidôr, ma prime des seradis dai 7 e 8 no si sa cui che al è: lasse almancul che si esibissin, orpo...

thermonuke ha detto...

Cussi le ai lete sul furlanist.
Dut cas bentornat...

Christian Romanini ha detto...

grazie